Una ninna nanna

Addormentarsi era sempre stato un problema per Pepe, il primo porcellino. Glielo raccontava la mamma: da piccolo strillava a più non posso non appena veniva messo a letto e l’unico modo per riuscire a fargli chiudere gli occhi era cantargli una ninna nanna… ma a volte anche per un’ora!

Crescendo, Pepe aveva ovviamente smesso di strillare, ma proprio quando – stanco per la giornata appena trascorsa – poggiava la testa sul cuscino, ecco che la sua mente cominciava a macinare pensieri su pensieri. Rifletteva su quanto era accaduto a scuola, oppure sui compiti che doveva fare per domani, o sui libri che aveva letto e su tutte le cose che avrebbe voluto fare: viaggi, scoperte, eccetera eccetera. Non c’era limite alla sua immaginazione!

Per fortuna c’era la mamma, che prendeva dalla mensola un libro e, seduta sullo sgabello al centro della stanza, leggeva a lui e ai suoi fratelli una fiaba: una diversa ogni giorno.

E, al dolce suono della voce della mamma, Pepe si addormentava.

Ora, però, da quando era andato a vivere da solo nella sua nuova, bellissima casa di calce e mattoni arredata all’ultima moda, il primo porcellino non sapeva più come fare.

Se non riesco a dormire bene, il giorno dopo sarò stanchissimo!, si diceva preoccupato.

Aveva provato ad andare in paese, da una signora che preparava intrugli, e questa gli aveva venduto un sacchettino gonfio gonfio di erbe che Pepe non aveva mai visto.

«Bevi un po’ di questo ogni sera e vedrai che dormirai come un bambino… ops, come un porcellino!»

Ma l’intruglio, ahimè, non era servito a nulla, e il porcellino si era ritrovato a fissare il soffitto della sua stanza per tutta la notte.

Se solo la mamma fosse stata lì: gli avrebbe potuto cantare una ninna nanna e… ecco, gli era venuta un’idea!

La mattina dopo corse di nuovo in paese, ma questa volta andò al negozio di musica, dove acquistò un disco con un titolo che faceva al caso suo: Dormi bene. Tante ninne nanne per te.

Quella sera lo mise nel suo giradischi, lo fece partire e… in pochi minuti era già nel mondo dei sogni, ronfando beato.

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