SriLanka – Il Gomitolo di Cotone

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Molto tempo fa vivevano, in due case vicine, due sorelle: una più grande e una più piccola, che a loro volta avevano ciascuna una figlia femmina.

Un giorno la sorella minore cominciò a filare del cotone.
La figlia si avvicinò, prese il gomitolo, ma un forte colpo di vento glielo strappò di mano.
Allora la madre le disse: “Non mi importa dove andrà il gomitolo: devi riportarmelo qui!”.

La ragazza si mise subito a inseguire il gomitolo.

Fu così che arrivò a un campo coltivato da un contadino che camminava zoppicando.
L’uomo, vedendo la ragazza correre dietro al gomitolo, le disse: “Non ti fermeresti a bagnarmi il campo? Una volta finito, potrai proseguire per la tua strada”.
La ragazza obbedì e, prima di ripartire, disse: “Il campo è stato bagnato!”.

Riprese la sua corsa, e così arrivò in un luogo dove c’era un cane legato con una corda.
“Sorella, ti prego – le disse il cane – legami in un posto all’ombra.
Poi prosegui pure per la tua strada”.
La ragazza legò il cane all’ombra e, prima di ripartire, disse: “La corda è stata legata!”.

Riprese la sua corsa, mentre il gomitolo di cotone continuava a rotolare e a rotolare: finché cadde in un canneto, e si fermò.

Proprio in quel momento passava di lì un re.
Il re notò la ragazza, e capì che stava cercando di recuperare un gomitolo finito tra le canne:
“Lascia stare – disse – ti prenderò io il gomitolo e te lo porterò.
Tu, intanto, vai alla mia reggia e preparami da mangiare”.

Così la ragazza si recò alla reggia dove si mise a cucinare del riso.

Il re raccolse il gomitolo e, una volta a palazzo, lo consegnò alla ragazza.
Poi, dopo aver mangiato insieme il riso, il re disse: “Vedi tutte queste scatole? Prendine una, quella che preferisci”.

La ragazza, dopo averle osservate attentamente una ad una, si decise a prendere la più piccola, fatta di legno di sandalo.

“Ora puoi andartene! – disse il re – Potrai aprire la scatola solo davanti a tuo padre e a tua madre!”.

Così la ragazza salutò il re e, ritornata a casa, chiamò sua madre, suo padre, e tutti i suoi parenti.
Quando furono tutti riuniti aprì la scatola.
E quando, dopo averla aperta, vi guardò dentro scoprì con grande meraviglia che era colma di pepite lucenti d’oro.

Erano presenti anche la sorella maggiore e sua figlia che non solo videro con i propri occhi il contenuto della scatola, ma vennero anche a sapere in che modo la ragazza aveva ottenuto quell’immensa fortuna.

Così, il giorno successivo, spinte dal desiderio di raggiungere la stessa ricchezza, la madre e la figlia si misero a filare del cotone.
Quando, all’improvviso, un forte colpo di vento strappò il gomitolo dalle mani della ragazza.

Allora la madre gridò: “Non mi importa dove andrà il gomitolo: devi riportarmelo qui!”.

La ragazza si mise subito a inseguire il gomitolo e arrivò dal contadino che zoppicava: “Non ti fermeresti a bagnarmi queste povere piante?” le chiese.

La ragazza si rifiutò continuando a correre dietro al gomitolo, finché arrivò nel luogo dove c’era il cane legato.
“Sorella, ti prego – le disse il cane – legami in un posto all’ombra”.

La ragazza si rifiutò senza nemmeno interrompere la sua corsa, mentre il gomitolo di cotone continuava a rotolare e a rotolare: finché cadde in un canneto, e si fermò.

In quel momento passò di lì il re, che le disse: “Lascia stare, ti prenderò io il gomitolo e te lo porterò.
Ma tu, intanto, vai alla mia reggia e preparami da mangiare”.

Così la ragazza si recò alla reggia dove si mise a cucinare del riso.
Il re raccolse il gomitolo e, una volta a palazzo, lo consegnò alla ragazza.
Poi si misero a mangiare insieme il riso, ma al primo boccone scoprirono che sapeva troppo d’acqua e furono costretti a lasciarlo lì.

Il re allora le disse: “Vedi tutte queste scatole? Prendine una, quella che preferisci”.

La ragazza, dopo averle osservate attentamente una ad una, si decise a prendere la più grande: un grosso baule.
“Ora puoi andartene – disse il re – ma potrai aprire il baule solo davanti a tuo padre e a tua madre”.

Così la ragazza salutò il re e, ritornata a casa, chiamò sua madre, suo padre, e tutti i suoi parenti.
Quando furono tutti riuniti aprì il baule.
E subito ne guizzarono fuori serpenti.

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