Tap era un giovane e piccolo scoiattolo, con un bellissimo pelo rosso e lucido.
Era pieno di energia e si divertiva un mondo a lanciarsi dai rami più alti dell’enorme cedro del Libano che svettava nel parco della grande villa. Poteva farlo per tutto il giorno. Saliva di corsa facendo a gara con i suoi amici e, una volta arrivato al ramo in cima, si lasciava cadere. Era un salto molto lungo, ma Tap non aveva paura. Amava quella sensazione.
Quando a fine giornata Tap si sentiva stremato da tutte quelle corse e da tutti quei salti, si arrampicava per l’ultima volta verso la sua tana. Era una deliziosa casetta, scavata nel cedro che da tantissimi anni ospitava la famiglia di Tap.
I primi a trovare quel riparo erano stati i nonni del nostro scoiattolino. Tutte le volte che Tap entrava in casa sentiva un buonissimo profumo che arrivava dalla cucina. La cucina era il regno della nonna di Tap. La migliore cuoca tra tutti gli scoiattoli del parco. Tap correva a lavarsi le zampine pregustando le pietanze che avrebbe mangiato a cena.
Ma per quanto amasse la speciale torta di ghiande della nonna e i salti nel vuoto, il momento che in assoluto Tap preferiva era la sera.
Dopo aver mangiato con Nonna, Mamma e Papà Scoiattolo e aver raccontato a tutti dei suoi salti e delle sue avventure, andava finalmente nella sua cameretta, indossava il pigiama e aspettava i racconti della nonna.
Tap amava le storie di Nonna Scoiattolo.
Si stendeva nel suo lettino, sotto le coperte e ascoltava. La nonna conosceva tantissime storie: scoiattoli eroi, scoiattoli combattenti, scoiattoli innamorati.
Ma i racconti che il nostro Tap preferiva erano quelli della vita dei nonni: le loro avventure, il loro arrivo nel parco della grande villa, il nonno che con grandissimo coraggio aveva affrontato il gufo e aveva ottenuto di costruire la tana nel cedro, mentre Nonna Scoiattolo si era dedicata con tutte le sue energie ad organizzare la loro nuova casa.
Lo scoiattolino ascoltava rapito, fino a quando, esausto, si addormentava. Questa era la vita del nostro scoiattolo:
corse, salti, torte e storie.
Amava tutto questo.
Durante la calda estate del parco della grande villa, però, Tap cominciò ad accorgersi che qualcosa non andava.
Iniziò tutto con la torta di ghiande della nonna.
Una sera come tante altre, al termine di una buonissima cena, arrivò la torta, accolta come al solito dal grande sorriso di Papà Scoiattolo.
Dopo il primo boccone fu chiaro a tutti che il sapore non fosse il solito. Era salata. La nonna si accorse di aver confuso il sale con lo zucchero e si mise a ridere, contagiando il resto della famiglia. Quella sera, felici e sorridenti, ripiegarono sulla marmellata di more. Qualche sera dopo, però, successe qualcos’altro. Tap era a letto e Nonna Scoiattolo stava raccontando una delle sue avventure con il nonno, la storia del loro arrivo al parco della grande villa, ma di colpo rimase in silenzio.
Tap, che era ancora bello sveglio, chiese alla nonna di continuare. La nonna dopo qualche istante riprese a raccontare, ma, invece di finire quella storia, iniziò il racconto dello scoiattolo stregone. Tap se ne accorse, ma non disse nulla e ascoltò felice.
L’estate raggiunse il suo culmine.
I frutti del parco erano grossi e maturi e tutti i giovani scoiattoli giocavano a raggiungere quelli sui rami più alti e a fare grandi salti fino a terra. Ma quel giorno Tap non aveva voglia di saltare: pensava a Nonna Scoiattolo.
La nonna ultimamente sembrava strana.
Ogni tanto, la mattina presto, entrava in camera di Tap e iniziava a raccontare le storie, come se fosse sera.
Nell’ultima settimana la torta di ghiande era bruciata tre volte, dimenticata nel forno, e i meravigliosi racconti erano ora confusi e interrotti da pause e da cambi di storie e personaggi. Insomma, Tap era molto preoccupato.
Quando quella sera Tap rientrò a casa non sentì il profumo di torta di ghiande.
Ad aspettarlo c’erano Mamma e Papà Scoiattolo, la nonna era stanca e dormiva già in camera sua. Mamma Scoiattolo notò che Tap non era del solito umore gioioso e sereno: “Qualcosa ti preoccupa, Tap?” “Sì – disse lo scoiattolino – sono preoccupato per la nonna. Le sue storie sono diventate strane e la vedo triste. Ogni tanto sembra che non mi ascolti. Forse ho fatto qualcosa di sbagliato.” “Tap – la mamma lo abbracciò stretto – non è colpa tua.
La nonna ha una malattia.”
“Come un raffreddore?” chiese il giovane scoiattolo.
“No – rispose il papà – è una malattia diversa, non si prende per il freddo o per essere stati vicini a qualcuno malato. Ed è una malattia che non passa”. “E cosa fa?” chiese ancora Tap. “La malattia non fa funzionare bene il cervello della nonna. È per questo che Nonna Scoiattolo fa le cose in modo diverso, che si confonde e che non ricorda le cose.”
Tap rimase in silenzio qualche istante, poi disse: “Ma io cosa posso fare per la nonna?
Voglio che stia meglio e voglio ancora giocare con lei. Posso?”
Rispose la mamma:
“Tap, ci sono tante cose che se vuoi puoi fare con la nonna: puoi abbracciarla quando arrivi a casa, sorriderle come sai fare tu, raccontare dei tuoi giochi. Se le vuoi bene la nonna sarà felice.”
“Io le voglio tanto bene” rispose Tap, più sereno.
Arrivò l’autunno nel parco della grande villa. Per i giovani scoiattoli rossi era la stagione ideale per giocare a nascondino tra le foglie.
Tap era un vero campione in quel gioco e si divertiva tantissimo a mimetizzarsi tra i funghi.
Quando a fine giornata, Tap si sentiva stremato da tutte quelle corse si arrampicava per l’ultima volta verso la sua tana. In casa era tornato il buonissimo profumo della torta di ghiande e il merito era di Papà Scoiattolo, che aveva scoperto di essere un ottimo cuoco.
Tap abbracciava Nonna scoiattolo e correva a lavarsi le zampine, pregustando le pietanze che avrebbe mangiato a cena.
Ma per quanto amasse la speciale torta di ghiande del papà e giocare a nascondino, il momento che in assoluto Tap preferiva era la sera. Dopo aver mangiato con Nonna, Mamma e Papà Scoiattolo e aver raccontato a tutti dei suoi giochi e delle sue avventure, correva finalmente a indossare il pigiama e andava in camera della nonna.
Lì Tap, seduto sulla poltrona di fianco al letto e ben al caldo sotto la copertina, raccontava a Nonna Scoiattolo le meravigliose avventure che lei aveva vissuto insieme al nonno.
Amava quel momento.
A cura di Mattia Magra
Illustrazioni di Alida Sirianni