C’era una volta un gobbetto che diceva di essere il capo degli assassini. Andava sempre in osteria e occupava immancabilmente lo stesso posto, tanto che gli avevano fatto una nicchia sul muro perché ci mettesse comodamente la gobba.
Un giorno entra un vecchietto, si siede, beve e quando è il momento di pagare tira fuori dalla tasca un pacco enorme di soldi.
Il gobbetto lo guarda in faccia e gli dice: «Vedrai che io quei soldi là, quando uscirai, te li porterò via».
Il vecchietto, senza badarlo più di tanto, se ne va e il gobbo lo segue. A metà strada lo ferma e gli grida: «O la borsa o la vita».
«Cosa vuoi?»
«Sono il capo degli assassini e voglio i tuoi soldi.»
Il vecchietto allora invece di dargli i soldi gli mette una mano sulla gobba e gli dice: «Va là asinello, vieni con me!».
E come per magia il gobbetto diventa un asinello. Il vecchio lo trascina per la cavezza e riprende la strada. Cammina, cammina e cammina, ad un certo punto si ferma ad un casolare dove c’era un mulino. Chiama il padrone e gli chiede: «Padrone, vuole questo asinello?».
«Cosa vuoi che me ne faccia, non vedi che non è neanche in grado di stare in piedi?»
«Ma guardi» fa il vecchietto «quest’asino lavora notte e giorno, non mangia, non dorme e lavora sempre; io glielo lascio qui e fra un anno, un mese e un giorno torno a riprenderlo.»
«Ah se è così allora sta bene.»
Dopo un anno, un mese un giorno il vecchietto torna per riprendersi l’asinello, ma il padrone del mulino, che nel frattempo col lavoro indefesso dell’asino aveva guadagnato molti soldi, non vuol ridarglielo e lo nasconde.
Al vecchio, che gli chiede l’asinello, risponde: «Non posso restituirtelo perché è morto, sai non era neanche in grado di star in piedi poveretto!».
«Eh no» gli risponde il vecchietto «non è morto, tu l’hai nascosto, tiralo fuori!»
Il padrone del mulino sorpreso che il vecchio sapesse la verità, a malincuore va a prender l’asinello e glielo restituisce. Il vecchietto lo prende e se ne va.
Cammina, cammina e cammina, arriva ad una casa, chiama la padrona e le chiede: «Dov’è tuo marito?».
«È un anno, un mese e un giorno che non lo vedo e non so che fine abbia fatto.»
E il vecchio: «Vede questo asinello? Ebbene prenda un bastone, una corda e lo picchi».
«No» risponde la donna «non lo picchio perché non mi ha fatto niente di male.»
«Non si preoccupi e gliele suoni di santa ragione!»
Allora lei comincia a picchiarlo. Bastona, bastona e bastona, a un certo punto l’asinello si trasforma e riappare il gobbetto che era suo marito e il capo degli assassini.
Riacquistata la sua vera identità, abbraccia la moglie e piangendo le dice: «Moglie mia, ti prometto che da oggi in poi non farò più il capo degli assassini, sarò buono e resterò sempre in casa con te».