C’era una volta, in un villaggio, una ragazza bravissima a ricamare: decorava i tessuti con fiori, foglie, uccelli e altri animali che sembravano proprio veri.
Tutti la chiamavano signorina Mezzopunto.
Spesso regalava i suoi ricami ai vicini e ai parenti.
Da tutti i villaggi dei dintorni le ragazze andavano da lei una dopo l’altra per imparare a ricamare.
La sua fama volava sempre più lontano, finché arrivò alle orecchie dell’imperatore!
Questi mandò subito un ministro scortato da un manipolo di cavalieri a prendere la signorina Mezzopunto: che la cercassero per mari e per monti, ma che gliela portassero!
La signorina Mezzopunto venne così caricata su di una portantina e condotta nel palazzo imperiale.
Quando l’imperatore andò ad accoglierla, lei gli diede un bel morso.
Egli si infuriò e la fece rinchiudere in una cella.
Il giorno dopo andò a trovarla per convincerla a sposarlo.
La signorina Mezzopunto gliene disse di tutti i colori, tanto che uno dei consiglieri dell’imperatore gridò: “Uccidiamola!”.
L’imperatore allora cambiò colore in volto e ordinò ai soldati di uccidere invece il ministro stesso.
Tutti gli altri ministri presero a tremare di paura, mentre la signorina Mezzopunto se la rideva a più non posso.
Allora l’imperatore si rivolse alla signorina in questo modo: “Se in sette giorni riuscirai a ricamare un gallo vivo, ti lascerò andare!”.
La signorina Mezzopunto ricamò è ricamò, e dopo sette giorni il gallo era pronto.
Si punse un dito della mano con l’ago e gli fece cadere una goccia di sangue sulla cresta.
Quando l’imperatore lo vide, disse: “Ma questo è un gallo vero, non puoi averlo ricamato tu! Voglio una pernice, e me la dovrai ricamare, questa volta!”.
Il gallo volò sulla testa dell’imperatore e disse: “Orribile imperatore!”, gli diede una beccata sulla fronte che lo fece urlare di dolore, e volò via.
Passati sette giorni, la signorina Mezzopunto finì di ricamare la pernice, le fece cadere una goccia di sangue selle ali e… la pernice prese vita!
Quando l’imperatore la vide, disse: “Ancora una volta non hai obbedito ai miei ordini! Vediamo un po’ se sei capace di ricamare un drago che voli fino al cielo! Se non ci riuscirai, mi sposerai!”.
La pernice gli diede una beccata sul collo e volò via.
La signorina Mezzopunto in sette giorni ricamò un drago e con una goccia del suo sangue lo tinse di rosso.
Poi lasciò cadere una lacrima nella sua bocca e con un battito d’ali il drago si alzò in volo.
La signorina Mezzopunto lo abbracciò e disse: “Oh mio piccolo drago rosso, se anche questa volta l’imperatore non mi lascia andare, ti prego di salvarmi tu!”.
Il draghetto rosso annuì con la testa.
L’imperatore entrò di nuovo nella cella, e appena vide il drago che si dimenava con le fauci aperte, fu colto dal terrore, ma ancora una volta disse: “Quello non è un drago, è un serpente!”.
Allora il draghetto si arrabbiò, aprì le fauci e sputò una serie di palle di fuoco che misero in fuga l’imperatore e i suoi ministri.
Il draghetto rosso infine lanciò un’ultima palla di fuoco sul palazzo imperiale che fu subito ridotto in cenere.
La signorina Mezzopunto salì quindi in groppa al draghetto rosso che in un attimo volò via, portandola con sé in alto nel cielo.
Guarda: l’arcobaleno multicolore che si vede nel cielo, lo ha ricamato proprio la signorina Mezzopunto!
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