Sulla riva dello stagno, una volpe affamata vide una rana e si avvicinò piano piano per mangiarsela.
Ma li accanto c’era una tartaruga che capì le intenzioni della volpe e le diede un gran morso alla coda, permettendo così alla rana di mettersi in salvo. La volpe, infuriata, si girò di scatto e vide la tartaruga che le mordeva la coda.
Cercò allora di mangiarla al posto della rana; ma la tartaruga velocissima nascose la testa, le zampe e la codina dentro al suo guscio. La volpe tentò di mordere il guscio durissimo, ma riuscì solo a rovinarsi i denti nello sforzo. Allora la volpe minacciò:
– Tartaruga, ti faccio volare in cielo e poi cadrai a terra e morirai! – E la tartaruga furba: – Oh sì, ti prego, lanciami nel cielo, così potrò giocare lassù!
– La volpe allora cambiò minaccia: – Ti butterò nel fuoco così brucerai!
E la tartaruga implorò: – Ti prego buttami nel fuoco, sento molto freddo e così mi riscalderò! – E la volpe di nuovo: – Ti butterò nello stagno così affogherai! – La tartaruga piangendo si mise a supplicare: – No, ti prego, volpe, perdonami! Non buttarmi nello stagno perché ho molta paura dell’acqua. Annegherò, se lo farai!
La volpe allora condusse la tartaruga sulla riva del lo stagno e la gettò nell’acqua.
Appena fu nello stagno, la tartaruga distese le zampette e nuotò agilmente finché raggiunse la sua amica rana. E le due amiche presero in giro la volpe dicendo: – Volpe, vuoi ancora mangiarci? Vieni a prenderci!
La volpe cercò di raggiungerle, ma non sapeva nuotare e così affogò.