Il treno che va da Poot a Paet lo chiamano «il trenino», pare quasi di poterlo mettere in tasca da tanto che è piccolo.
C’è una sola carrozza e i posti sono tutti vicino ai finestrini. La carrozza è stretta stretta, ma per i signori grassi hanno fatto dei gonfi nelle pareti: i signori grassi salgono, accomodano il pancione nei gonfi e chiudono gli occhi, beati. Perché i signori grassi dormono sempre, in treno?
Qualche volta nella stagione della frutta il macchinista Adalgiso ferma il treno in mezzo ai campi, si arrampica sugli alberi a rubare le pere: dal trenino tutti lo vedono e gli strizzano l’occhio. Quando c’è la nebbia e non si vede niente, il controllore si mette dietro ai bambini e dice lui quello che c’è da vedere: è tanto che fa questo viaggio che sa tutto il paesaggio a memoria.
– A destra, – dice, – c’è un campo di granoturco, a sinistra una ragazza bionda che sventola un fazzoletto rosso. A sinistra c’è il lago.
Quando si deve scendere i signori grassi fanno un po’ di fatica a levare la pancia dai gonfi. Il controllore li aiuta tirandoli per le spalle: – Un piccolo sforzo, signor Luitpoldo –. Il signor Luitpoldo è il piú grasso di tutti, suda e sbuffa ma la pancia non viene fuori.
Deve mettersi a tirare anche il macchinista Adalgiso e infine anche il signor Luitpoldo può scendere dal treno. Allora si volta la macchina e si aspetta l’ora di ripartire.
Fiaba tratta da: Fiabe lunghe un sorriso