Un freddo 25 dicembre,
due poveri topini
si aggiravano come ombre.
nel centro, due gatti grossi e bigi
passeggiavano come tutti i pomeriggi.
-Cosa faremo per festeggiare questo Natale? Dobbiamo seguire l’istinto o la morale? -si chiedevano strada facendo.
A un tratto:
-Guarda lì! Cosa noti?!
Piccoli, grigi e un po’ “vuoti”,
sembrano proprio due topi!-.
Immaginate i poveretti
quando si videro scoperti!
Ma i due gatti, riflettendo per benino,
rinunciarono al bottino:
invitarono i due infelici
come cari vecchi amici.
Li portarono al rifugio
e, facendogli coraggio,
offriron loro pane,
formaggio, latte,
e non poco,
da bere accanto
a un bel fuoco.
Così, la luce di Gesù
trova posto anche quaggiù,
nel buchino che è una manna
come per il Bambino la sua capanna.
A Natale topo e gatto fanno un patto
per insegnare agli umani
che il futuro è nelle mani
di chi solo sa amare.
(A. Bellavia, Pinocchietti orsacchiotti burattini e bambolotti. Filastrocche a volontà, Milano, Paoline, 2007, pp. 8-9)
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