Questa è una storia vera. Una storia che potrete sentire narrare tutte le volte che vi capiterà di assistere ad un temporale. E’ la storia della Nuvoletta che aveva paura di piovere.
Povera Nuvoletta! Da quando si era formata, sorgendo dal Mare in una calda giornata estiva, viveva nel terrore che il Vento la soffiasse in un temporale. Tanto grande era il suo timore, che finì col chiedere aiuto proprio al Vento.
“Fermati! – lo chiamò un giorno, mentre questo soffiava per radunare le nubi e spingerle verso le cime dei monti – Ascoltami! Vorrei stringere un patto con te!“ “Un patto? Che tipo di patto?“ Le chiese il Vento un po’ stupito, mentre con scarso successo cercava di spingerla verso le sorelle. Di tutte le giovani nuvole che gli erano capitate, questa era decisamente la più ostinata!
“Se tu prometti di non soffiarmi dentro i temporali – propose lei continuando a resistere disperatamente alla sua spinta – in cambio io ti farò compagnia. Ti racconterò tutte le cose meravigliose che ho visto da quassù! E tutte quelle che vedrò! Insieme ne cercheremo sempre di nuove. Ti prego! Io ho paura di piovere, la cosa che temo di più al mondo è proprio finire nella terra e non poter più galleggiare nel Cielo. Vorrei continuare a vedere per sempre le Stelle, il Sole e la Terra colorata che scorre veloce sotto di me. Se tu mi aiuterai… Dai, tu sei sempre solo: in questo modo avresti compagnia!”
Al Vento venne da ridere. Tu, pensò, che sei nata oggi, vorresti raccontare il Mondo proprio a me, che ne percorro i cieli fin dalla creazione? Ma poiché, proprio per il fatto di essere molto antico, il Vento era molto saggio, non le rise in faccia (in verità, era anche sufficientemente educato da non ridere in faccia a nessuno!) e, dopo una breve riflessione, decise di assecondarla.
“Va bene – le rispose gentilmente, cessando immediatamente di soffiarla verso le sorelle – da ora in poi viaggeremo insieme intorno al mondo, dai poli all’equatore, ammireremo tutti i colori della Terra e ci specchieremo nelle onde di tutti i mari. Ti prometto che non ti spingerò mai dentro i temporali. Di più, te ne terrò per sempre lontana. Sono sicuro che insieme ci divertiremo moltissimo. Ma una cosa proprio non te la posso promettere: che tutto questo basterà a non farti piovere.”
“Oh! Sì! Sì che basterà! – Esclamò la Nuvoletta con entusiasmo, pregustando il galleggiare infinito che le si apriva davanti, spinta da un Vento non più nemico, finalmente libera di godere del terribile ed affascinante spettacolo dei temporali senza il terrore di dovervi partecipare direttamente. Il Vento, da parte sua, si mantenne fedele al patto: da quel giorno in poi continuò a raccogliere le nubi per organizzare le piogge nei diversi luoghi della Terra avendo sempre cura di tenere la Nuvoletta che aveva paura di piovere a distanza di sicurezza dai temporali.
E così, per molte stagioni, viaggiarono insieme intorno al mondo.
A mano a mano che il tempo passava, però, la Nuvoletta cresceva e cresceva, senza che il Vento potesse fare nulla per impedirlo. Lentamente, ma inesorabilmente, iniziò a farsi scura scura e, per quanto lui ci si mettesse d’impegno, non riusciva ad impedire che si gonfiasse di pioggia: pioggia che prima o poi, il Vento lo sapeva bene, non avrebbe potuto che cadere. La Nuvoletta, ignara, continuava tranquilla e felice a galleggiare nel cielo, anche se cominciava a sentirsi stranamente pesante. Sperando di rimandare l’inevitabile, il Vento, che dopo tutto quel viaggiare insieme le si era affezionato ed era dispiaciuto di doverla lasciare, decise di portarla in posti molto caldi dove forse si sarebbe asciugata un poco. E fu così che un giorno, mentre appunto la soffiava gentilmente verso Sud – la nuvoletta era ormai talmente carica di pioggia che galleggiava piuttosto in basso – in un piccolo prato inaridito scorsero una povera piantina solitaria, sfinita dalla sete, con le foglie basse lungo lo stelo ed i fiori rinchiusi nelle corolle che pendevano pesantemente verso terra. La Nuvoletta provò una pietà infinita per quella sete disperata.
“Vento! – gridò impulsivamente – Lasciami libera. Ho deciso, pioverò qui.“
“D’accordo, come vuoi. Mi sembra davvero un’ottima scelta.” Rispose lui e, dopo averla salutata vorticandole intorno ancora una volta, si allontanò.
Subito la Nuvoletta si sciolse in pioggia e, con molto stupore, si accorse che era una sensazione piacevole. Tutto il peso del vapore trattenuto che negli ultimi tempi l’aveva affaticata, ora si stava lentamente ed allegramente tramutando in acqua che si riversava sulla piantina assetata. Era divertente sentirsi cadere al suolo e nello stesso tempo galleggiare in cielo. Infine, piovve anche l’ultima particella di vapore. Distesa tra l’erba, tramutata in un gioiello splendente e prezioso, vide che la piantina si era miracolosamente ripresa: i fiori avevano riaperto le corolle e le foglie si erano raddrizzate sugli steli.
Che bella pianta! – pensò la nuvoletta – Sono proprio contenta di averla liberata dalla sete!
Intanto il terreno continuava ad assorbirla. Tutto intorno a lei si fece buio.
Cosa mi succederà, ora? Si chiese piena di timore mentre si sentiva trascinare in profondità. Venne risucchiata giù, giù e giù, sempre più in basso, alla scoperta di un mondo insospettato. La terra divenne via via più umida e calda fino a che… PLUFF! Cadde dentro una Falda profonda che correva e correva trascinandola con sé in un vortice oscuro. Ma non durò a lungo. D’improvviso… PLUFF! Si trovò a scorrere rapida in un Torrente di montagna che si precipitava a valle. Corri e corri, il Torrente divenne profondo, largo e placido. Ora faceva parte di un Fiume! Gli animali e gli uomini venivano a bere ed a bagnarsi in quelle acque, lungo le sue rive le piante erano rigogliose e splendenti. Avanti e avanti, il Fiume continuò il suo corso inarrestabile trascinandola con sé fino a quando… PLUFF! Ancora una volta tutto cambiò: l’acqua del Fiume penetrò profondamente in quella del Mare e non fu più possibile distinguerle.
Dopo essere scesa negli abissi ed aver ammirato miriadi di piccoli pesci multicolori, meduse fluorescenti, morbide alghe, immense balene, delfini giocherelloni, superbi squali e poi ancora ogni sorta di esseri misteriosi che popolavano quelle profondità, la Nuvoletta tornò a galleggiare sulla superficie del Mare, per poter guardare il cielo dal basso, spettacolo per lei del tutto nuovo. Spiava le sue ex compagne che correvano radunandosi e disperdendosi nel Vento, e intanto godeva del calore del Sole.
Ma all’improvviso, ecco che si sentì afferrare, sollevare… diventare leggera, vapore trasparente…
Lentamente si sollevò fino al cielo, di nuovo nuvola, di nuovo in alto, vicino al Sole ed alle Stelle.
“Ciao! – la salutò il Vento che l’aveva riconosciuta per la sua forma a punto esclamativo – Bentornata! Ti è piaciuto il viaggio?”
“Oh! Ciao, Vento! – rispose allegramente lei, contenta di ritrovare il suo vecchio amico – Ma come, tu sapevi? Esclamò poi, arrotolandosi a punto interrogativo.
“Ma certo!” Rispose il Vento, sorridendo.
“E perché non mi hai mai detto nulla?“
“Non mi avresti creduto! Non avresti neanche voluto ascoltarmi! Eri troppo spaventata! Succede sempre così con le nuvolette di primo vapore: hanno tutte il terrore di piovere! Ma dopo la prima volta, diventa un gioco: ve ne andate a spasso nel cielo alla ricerca delle compagne, vi abbracciate strette strette e così abbracciate rotolate nelle mie spire fino a che, nere e pesanti, cariche da scoppiare, precipitate in pioggia e ripartite per il vostro viaggio sulla Terra dai mille colori. E più viaggiate, più prendete confidenza con il vostro destino: e allora giocate a creare temporali sempre più grandi e spettacolari… Se non ci fossi io, il Vento, allaghereste sempre le stesse zone con temporali sempre più esplosivi! Ma questo non deve succedere, non troppo spesso per lo meno! Così io vi vengo a prendere, vi soffio un po’ qua ed un po’ là, dividendovi o raggruppandovi in base alle necessità della Terra. Forse ormai l’hai capito anche tu: senza di voi, il mondo sarebbe tutto grigio. E’ un gioco antico – concluse il Vento soffiando gentilmente la Nuvoletta che si era ora completamente distesa nell’Aria – antico come la Terra, che coinvolge tutte le sue creature: è il gioco dell’Acqua.“ E così soffiando la spinse in alto, sempre più su, dove ne galleggiavano già altre, tutte appena nate dal Mare, bianche e lucenti, sospese nel cielo infinito. E se guardi in cielo, puoi vederla anche tu.