Fra i maiali della fattoria ce n’era uno a cui sarebbe piaciuto tanto avere una bella pelliccia folta e lucida come quella dei cani e dei gatti e si vergognava moltissimo di avere soltanto poche e ispide setole.
Gli altri maiali non si vergognavano delle loro setole e nessuno li prendeva in giro, ma quando i cani e i gatti si accorsero del maiale che diventava tutto rosso per la vergogna e correva a nascondersi, incominciarono a corrergli dietro e a ridere di lui. Perfino le galline gli facevano gli sberleffi.
II povero maiale non sapeva più come fare e andò allora dal decano del porcile a esporgli il suo problema. Il vecchio gli spiegò che i cani, i gatti e le galline Io prendevano in giro proprio perché lui si vergognava.
Così il maiale provò a girare in mezzo ai cani, ai gatti e alle galline tenendo la testa alta e sbattendo ogni tanto le orecchie per darsi delle arie.
Quando questi gli andavano intorno per fargli i soliti sberleffi, lui si voltava e gli rideva in faccia.
Quando le galline gli si avvicinavano e gli davano delle beccate per farlo arrabbiare, lui si metteva a ridere e diceva che gli facevano il solletico.
Dopo un po’ i cani, i gatti e le galline lo lasciarono in pace. Non si divertivano più da quando lui rideva invece di arrabbiarsi.
(adattato da L. Malerba, Storiette e storiette tascabili, Einaudi)